I PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI (PDT)

Redazione: Dr. R Bellù
Data: ottobre 2007
Revisione: marzo 2025

I percorsi clinici integrati (o percorsi diagnostico-terapeutici, PDT) sono piani di cura orientati ai compiti assistenziali che dettagliano i passi essenziali della cura di un paziente con uno specifico problema e ne descrivono il percorso atteso.
Essi offrono uno strumento strutturato per sviluppare ed implementare “protocolli” locali di cura basati su linee guida cliniche “evidence-based” …(H. Campbell, R. Hotchkiss, N. Bradshaw, M. Porteous. Integrated care pathways. BMJ 1998; 316:133).

Scopi dei PDT sono:

  • Facilitare l’introduzione nella pratica clinica delle linee guida e dell’audit sistematico e continuo
  • Migliorare la comunicazione multidisciplinare e la pianificazione delle cure, comprese le cure primarie
  • Raggiungere e ampliare gli standard di qualità esistenti
  • Diminuire la variabilità clinica
  • Migliorare la comunicazione col paziente e la sua soddisfazione
  • Identificare campi di ricerca e di sviluppo

I criteri per la scelta degli argomenti dei PDT

sono gli stessi che possono condurre alla formulazione di una linea guida, ed in particolare:

  • gravità di una determinata patologia
  • frequenza
  • particolare rilevanza clinica
  • criticità all’interno di un’istituzione/ente/ospedale
  • novità per la struttura (es. una nuova tecnologia resasi disponibile)
  • richiesta da parte di particolari gruppi (es. di professionisti, di pazienti, dell’alta dirigenza, ecc.)

Diversamente da altri strumenti, i PDT registrano le deviazioni dal percorso programmato in termini di “varianza” (NeLH, 2003).

I PDT possono essere concepiti come documenti che integrano elementi clinici del paziente con raccomandazioni tratte da linee guida, seguendo un modello prestabilito che considera lo svolgimento temporale delle azioni.

Essi consistono essenzialmente “di un singolo documento clinico, di un numero di pagine variabile, facente parte integrante della cartella” (Campbell, BMJ 1998). Un esempio “storico” è rappresentato dai grafici della bilirubina.

Elementi costitutivi dei PDT:

Si possono identificare tre elementi costitutivi:

  1. riferimenti alla “miglior pratica clinica”
  2. informazioni cliniche dinamicamente raccolte sul singolo paziente (elemento documentale del PDT)
  3. informazioni sulla “varianza” tra il PDT ed il percorso effettivamente svolto dal singolo paziente
1. Riferimenti alla “miglior pratica clinica”:
  • Utilizzo di linee guida “evidence-based”. Se non disponibili…
  • Sviluppo di linee guida “evidence-based”. Se non sviluppabili…
  • Utilizzo di consenso locale
2. Informazioni cliniche dinamicamente raccolte sul singolo paziente
  • PDT parte integrante della documentazione clinica del singolo paziente
  • singole raccomandazioni tradotte in singole azioni (prescrizioni diagnostiche e terapeutiche, monitoraggi, raccolta di informazioni, interviste, ecc.) documentate dai vari professionisti
  • spazi strutturati per le annotazioni cliniche (ad esempio secondo la struttura “per problemi”), per annotazioni libere, e quant’altro possa essere utilizzato in una cartella clinica (ad esempio scale per la rilevazione del dolore)
3. Informazioni sulla “varianza” tra il PDT ed il percorso effettivamente svolto dal singolo paziente
  • esplicitazione nel PDT degli outcome attesi e di quelli effettivamente raggiunti (documentati)
  • documentazione dei motivi per cui eventualmente ciò si è verificato
  • verifica tramite processo di audit sia a livello del singolo paziente che a livello di gruppi omogenei di pazienti

Modello aziendale di riferimento

Il modello aziendale di riferimento si basa sui seguenti punti:

  • Riferimento a linee guida e pratica basata sulle prove di efficacia
  • Forte connotazione organizzativa multidisciplinare
  • Sottolineatura degli aspetti relativi al monitoraggio e all’audit clinico
  • Sottolineatura della necessità di una metodologia e di un formato comune a tutta l’azienda

Formato del modello aziendale

Per quanto riguarda il formato del modello aziendale si sottolineano i seguenti elementi:

  1. Parte introduttiva
  2. Criteri di ingresso nel circuito ospedaliero
  3. Criteri di uscita
  4. Percorso (al minimo: percorso di massima, flow-chart, matrice tempo attività)
  5. Monitoraggio (corrispondenza tra percorso effettivo e percorso di riferimento); si deve evidenziare il legame tra PDT e audit clinico

Progettazione dei PDT

Per quanto riguarda la progettazione dei PDT, i punti sono i seguenti:

  • Identificazione di un problema clinico rilevante
  • Supporto per il progetto
  • Formazione di un gruppo interdisciplinare rappresentativo delle diverse professionalità coinvolte
  • Identificazione e validazione delle linee guida
  • Revisione della pratica attuale
  • Coinvolgimento di operatori di tutte le discipline potenzialmente interessate

Sviluppo dei PDT

Lo sviluppo del PDT aviene attravesro le seguenti fasi:

  • Definizione delle caratteristiche che determinano l’ingresso del paziente in un percorso
  • Definizione delle attività e della loro collocazione temporale e spaziale rispetto all’intero percorso
  • Definizione del risultato atteso: stabilire quale stato di salute ci si attende che il paziente abbia al termine del percorso
  • Formazione degli operatori all’utilizzo del PDT
  • Fase pilota di utilizzo
  • Regolare analisi della varianza (analisi strutturata dei casi secondo una griglia interpretativa che permetta di cogliere gli scostamenti dalla pratica attesa in base al PDT)
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