Trattamento dell'encefalopatia ipossico-ischemica con ipotermia

Redazione a cura di A. Del Prete, R. Bellù
Approvazione: R. Bellù
Data prima edizione: 15/4/2008
Data ultima revisione: 19/11/2014


Algoritmo criteri di eleggibilità per ipotermia

INTRODUZIONE

Incidenza

Il danno cerebrale ipossico-ischemico è un grave evento perinatale con significativo rischio di outcome sfavorevole a lungo termine. L'incidenza di ipossia intrapartum è di circa 3-5 per 1000 nati vivi, con successiva incidenza di encefalopatia ipossico-ischemica di 0.5-1 per 1000 nati vivi (Levene 1986). Dei bambini che sviluppano moderata o severa encefalopatia il 10-60% muoiono ed almeno il 25% dei sopravvissuti hanno sequele nello sviluppo neurologico. L'ipotermia è la più promettente e attualmente l'unica terapia in grado di ridurre il danno cerebrale legato a questa causa.

Meccanismi patogenetici

A seguito di un insulto ipossico-ischemico può insorgere la morte neuronale in due diverse fasi ognuna delle quali caratterizzata da distinti processi fisiopatologici influenzati dalla natura e dalla severità dell'insulto. In primis la perdita neuronale è relativa all'ipossia cellulare che porta all'esaurimento del metabolismo energetico (insufficienza energetica primaria)ed alla depolarizzazione cellulare. Tuttavia molti neuroni non muoiono durante la prima fase dell'insulto. Piuttosto, una cascata di processi patologici porta ad una successiva perdita neuronale che inizia dopo alcune ore e si prolunga per alcuni giorni. Questa successiva perdita neuronale, dovuta a morte cellulare ritardata, è associata con l'encefalopatia che insorge da 6 a 100 ore dopo l'insulto. I meccanismi includono l'iperemia , l'edema citotossico, l'insufficienza mitocondriale, l'accumulo di esotossine, l'attivazione della morte cellulare (fenomeni di apoptosi), sintesi di ossido nitrico ed azione citotossica di cellule microgliali attivate. La fase successiva è associata all'incremento di attività convulsiva che può essa stessa consumare le riserve energetiche. Esiste quindi un'opportunità terapeutica nell'intervallo che segue la rianimazione di un neonato asfittico prima che la fase secondaria del danno energetico metabolico sia pienamente in atto.

Meccanismi di neuroprotezione con l'ipotermia

L'ipotermia profonda, a meno di 28°C, si era mostrata efficace nella neuroprotezione durante gli interventi di chirurgia cardiovascolare che necessitavano di by-pass. Studi recenti, in modelli animali di ipossia-ischemia perinatale, hanno mostrato un effetto favorevole con l'induzione all'ipotermia di solo pochi gradi sotto la norma, per esempio come la moderata ipotermia. Si suppone che l'ipotermia possa essere protettiva attraverso vari meccanismi: riduzione dell' apoptosi, riduzione del metabolismo cerebrale, attenuazione nel rilascio di aminoacidi e neurotrasmettitori eccitatori (glutammato, dopamina), ridotta produzione di ossido nitrico e radicali liberi.

Prove di efficacia dell'ipotermia per l'encefalopatia ipossico-ischemica

A seguito delle evidenze sperimentali e delle evidenze su pazienti adulti sono stati condotti trial clinici nei neonati, sintetizzati in revisioni sistematiche delle quali la più significativa è quella pubblicata nella Cochrane Library (aggiornamento 2013). La revisione sistematica è riportata in allegato.

I punti principali delle prove di efficacia in essa contenuti sono i seguenti:

  • esistono due metodiche principali per il trattamento con ipotermia: raffreddamento selettivo della testa (head cooling) e raffreddamento di tutto il corpo (whole body cooling)
  • vi sono prove da undici trail clinici randomizzati (n = 1505) inclusi in questa revisione sistematica che l’ipotermia è efficace nei neonati con EII.
  • i più importanti studi clinici effettuati con le due metodiche sono il trial CoolCap di Gluckman (Lancet 2005) e lo studio di Shankaran (NEJM 2005); i protocolli di questi studi forniscono la base per definire i protocolli assistenziali attualmente in uso
  • la mortalità o la disabilità maggiore, la mortalità e la disabilità neurocomportamentale nei sopravvissuti sono tutte ridotte; il risultato principale è rappresentato da una riduzione dell’esito combinato mortalità-disabilità maggiore (RR 0.75, RD -0.15, NNT 7); questo effetto è evidente per l’ipotermia di tutto il corpo ma non per l’ipotermia selettiva della testa
  • mentre vi è qualche prova di possibili danni derivanti dalla ipotermia, trombocitopenia e ipotensione, i benefici del raffreddamento sulla sopravvivenza e sullo sviluppo neurocomportamentale superano questi effetti avversi a breve termine

La conclusione è pertanto che l’ipotermia è una terapia efficace in una popolazione selezionata di neonati a termine o late preterm (≥35 settimane) con encefalopatia ipossico-ischemica severa o moderata se il trattamento iniziato prima delle sei ore di vita

I principali punti rispetto ai quali esistono incertezze sono i seguenti:

  • non è noto se è efficace nei neonati con le forme più severe
  • non è noto si è clinicamente efficace oltre le sei ore di vita
  • non è completamente noto se è più vantaggiosa ipotermia selettiva o totale
  • non sono note le interazioni con altri interventi terapeutici
  • non è noto l'effetto a lungo termine (follow up all'età scolare)

A questi interrogativi stanno dando risposta alcuni trial ancora in corso, tra i quali l'ICE-Trial; i risultati di questi trial dovranno essere presi in considerazione per aggiornare il presente protocollo operativo

PROTOCOLLO OPERATIVO PER IL TRATTAMENTO CON IPOTERMIA DELL'ENCEFALOPATIA IPOSSICO-ISCHEMICA

CRITERI DI ELEGGIBILITÀ

I criteri di eleggibilità si applicano esclusivamente a neonati di età gestazionale >=35 settimane

Devono essere presenti i seguenti tre criteri:
A. ipossia intrapartum +
B. encefalopatia ipossico-ischemica (EII)moderata o severa +
C. conferma al tracciato aEEG

A) Almeno uno dei seguenti dati presenti:

  • Punteggio Apgar <5 a 10 minuti di vita
  • Necessità di rianimazione con TET o maschera a 10 minuti di vita
  • Acidosi nei primi 60 minuti di vita (definita come pH < 7 da prelievo ombelicale, capillare, arterioso).
  • BE < -12 mmol/l (da prelievo ombelicale, venoso, arterioso o capillare) nei primi 60 minuti di vita

I neonati che soddisfano i criteri A verranno valutati per i seguenti criteri di ingresso neurologici (B):

B) Encefalopatia moderata o severa (stadi 2 e 3 di Sarnat), che consiste nell'alterato stato di coscienza (letargia stupore o coma) e almeno uno dei seguenti:

  • ipotonia
  • riflessi anomali incluso oculomotore o anomalie pupillari
  • assente o lenta suzione
  • convulsioni cliniche

I neonati che soddisfano i criteri A e B verranno sottoposti ad un aEEG (CFM)

C) tracciato aEEG (CFM) di almeno 30 minuti che mostra attività di base alterata o convulsioni con almeno uno dei seguenti:

  • Attività di base normale ma alcune convulsioni (10-40 microvolts+ convulsioni)
  • Attività moderatamente anormale (margine superiore >10 microvolts e margine inferiore <5 microvolts)
  • Attività soppressa (margine superiore <10 e margine inferiore <5 microvolts; questo tracciato a basso voltaggio può essere accompagnato da burst di punte ad alto voltaggio che appaiono come singoli spikes sopra l'attività di base)
  • Attività convulsiva continua (tracciato a dente di sega)

Il tracciato può essere registrato a partire da un'ora di vita e non oltre 5 ore e 30' Il tracciato CFM non deve essere registrato dopo la somministrazione di terapia anticonvulsivante, che potrebbe causare una soppressione dell'attività elettrica. In particolare alte dosi di fenobarbital (ad esempio 20 mg/kg) dovrebbero essere somministrate o dopo il tracciato oppure posticipando la registrazione di 30 minuti dopo la somministrazione.

CRITERI DI ESCLUSIONE

  • Neonati a più di 6 ore di vita
  • Anomalie congenite gravi
  • Sepsi - meningite
  • Malattie metaboliche

N.B. Per iniziare il trattamento deve essere ottenuto il consenso informato scritto da parte dei genitori

MODALITÀ DI ESECUZIONE

Se neonato outborn:

  • verifica da parte dell'equipe locale dell'eleggibilità alla terapia per i punti A e B e avvio del contatto con il centro che pratica l'ipotermia;
  • se neonato eleggibile, in attesa di trasferimento e/o presa in carico da parte dell'equipe di trasporto, concordare avvio della terapia evitando semplicemente di riscaldare il neonato
  • se disponibile aEEG presso ospedale di nascita: avvio della registrazione (per almeno 30') se il neonato ha più di un'ora di vita
  • durante il trasporto il neonato va posizionato in culla mantenendo una temperatura rettale di 33 -34° C (ipotermia “passiva”: spegnere il riscaldamento della termoculla; se non sufficiente: utili dei sacchetti di gel raffreddati o guanti monouso in lattice riempiti con acqua fredda, posizionati intorno al neonato); monitorare durante il trasporto frequenza cardiaca, saturazione e temperatura rettale
  • all'arrivo presso il centro di riferimento avvio della valutazione mediante aEEG prima di inizio dell'ipotermia servoassistita

Trattamento con ipotermia presso il centro di riferimento:

  • Raffreddamento ad una temperatura rettale di 33-34°C usando il materassino ad acqua a temperatura controllata dal termostato dell'apparecchiatura: normalmente il termostato è settato ad una temperatura di 25-30°C per ottenere una temperatura rettale di 33-34°C
  • Tempo medio di raggiungimento della temperatura target: 90-120 minuti
  • Monitoraggio durante l'ipotermia:
    1. paramentri vitali : FC, FR, SatO2 e altri come da necessità clinica
    2. monitoraggio continuo della temperatura rettale e della temperatura cutanea
    3. pressione arteriosa se possibile in continuo (previo posizionamento CAO)
    4. monitoraggio continuo dell'aEEG per almeno 72 ore
    5. valutazione della cute e dei decubiti
    6. monitoraggio per sepsi (PCR, emocromo ed emocoltura su indicazione clinica)
    7. Ecografia cerebrale entro le prime 24 ore poi ogni 24 ore fino ad 80 ore di vita
  • Durata del trattamento ipotermico: 72 ore, quindi progressivo ritorno a temperatura normale
  1. incrementi di 0.5°C ogni ora fino a 37°C ± 0.2 regolando il termostato verso il riscaldamento
  2. durata del riscaldamento: almeno 6 ore evitare il rapido innalzo della temperatura.
  3. monitorare attentamente i segni vitali e la pressione arteriosa nelle ore successive per il rischio di ipotensione
  4. la temperatura rettale del neonato va attentamente controllata per almeno altre 4 ore per evitare un eccesso di riscaldamento
  5. valutare vasodilatazione acuta e ipovolemia, possibili in corso di riscaldamento; una rapida risalita della temperatura può causare ipotensione; se la PA < 40 mmHg valutare necessità di bolo di 10-20 ml/kg di fisiologica ev, e a seguire, se persiste ipotensione, dopamina 5-10 mcg/kg/min e/o dobutamina 5-10 mcg/Kg /min; se persiste scarsa risposta dosi crescenti fino a 20 mcg/kg/min seguita da desametasone 250 mcg/kg e/o adrenalina 0,1-1,5 mcg/kg/min
  6. possibile insorgenza di convulsioni durante il riscaldamento; preferire lento ritorno alla temperatura normale
  • Durante l'ipotermia prosegue la normale assistenza al neonato asfittico
    1. Trattamento usuale delle eventuali convulsioni con fenobarbital
    2. Sedoanalgesia per il disconfort come da PDT; segno importante di stress è la frequenza cardiaca costantemente >100 bpm durante l'ipotermia
    3. Ventilazione meccanica compresa HFO ed iNO + monitoraggio emogasanalitico come da patologia di base
    4. Gestione attenta dei liquidi: valutazione peso, creatininemia, azotemia, elettroliti, diuresi oraria , bilancio liquidi ogni 12 ore
    5. Valutazione di coagulazione, emocromo con piastrine ogni 12 ore
    6. Sospensione dell'alimentazione enterale per almeno 80 ore. Necessario adeguato apporto proteico con nutrizione parenterale totale anche per il ripristino del danno tissutale
    7. Supporto cardiovascolare se frequenza cardiaca tende a ridursi (<80 bpm)
    8. Monitoraggio dell'ipertensione polmonare, esacerbata dall'ipotermia e a volte reversibile con il riscaldamento
    9. Minimizzare gli stimoli esterni (luce, rumori, manipolazioni)
  • Follow up:
    1. RMN encefalo dopo la prima settimana di vita tra 5-14 giorni di vita
    2. EEG a 3 settimane di vita
    3. Follow up dopo la dimissione fino a due anni

Eventi avversi (da monitorare attraverso stretta sorveglianza clinica)

  • aritmie, bradicardia sinusale
  • trombosi venosa (anche non relativa alla via infusionale)
  • ipotensione severa
  • trombocitopenia, anemia
  • disfunzione epatica, ipoglicemia
  • funzionalità renale ridotta
  • aumentato rischio infettivo
  • ipopotassiemia
  • cold injury syndrome: sclerema, danno multiorgano (in particolare emorragia polmonare, insufficienza renale, DIC), ipovolemia, squilibri del metabolismo glucidico, ipertensione polmonare.

Nota bene: tutti i neonati sottoposti ad ipotermia sono eleggibili per il Registro Encefalopatia del Network Neonatale e devono pertanto essere inseriti del database

ALLEGATO 1: STAGING CLINICO DELL'EII

STAGING CLINICO DELL'ENCEFALOPATIA IPOSSICO ISCHEMICA (Sarnat & Sarnat, Arch Neurol 1976;33:696)
LIEVE MODERATA GRAVE
LIVELLO DI COSCIENZA Iperallerta, occhi sbarrati, sguardo fisso Letargico (riduzione movimenti spontanei)Stupor, coma
TONO MUSCOLARE Normale o leggermente aumentato Ipotonia lieve/moderata Flaccidità
RIFLESSI OSTEO-TENDINEI Accentuati Accentuati Diminuiti/Assenti
POSTURA Lieve flessione distale Forte flessione distale Decerebrazione intermittente
MIOCLONO Presente Presente Assente
SUZIONE Debole Debole/Assente Assente
RIFLESSO DI MORO Accentuato / Bassa soglia Debole, incompleto / Alta soglia Assente
CONVULSIONI No Sì, frequenti Rare / marcata depressione
SEGNI TRONCOENCEFALICI
Riflesso oculovestibolare Normale Accentuato Debole o assente
Riflesso tonico del collo Debole Vivace Assente
FUNZIONI AUTONOMICHE
Pupille Midriasi Miosi In genere dilatate e non reattive alla luce
Frequenza cardiaca Tachicardia Bradicardia Variabile
Respiro Spontaneo Spontaneo;apnee occasionali Periodico; apnee

BIBLIOGRAFIA

1. Akisu M, Huseyinov A, Yalaz M, Cetin H, Kultursay N. Selective head cooling with hypothermia suppresses the generation of platelet-activating factor in cerebrospinal fluid of newborn infants with perinatal asphyxia. Prostaglandins, Leukotrienes and Essential Fatty Acids 2003;69:45-50.

2. Alderson P, Gadkary C, Signorini DF. Therapeutic hypothermia for head injury. Cochrane Database of Systematic Reviews 2004, Issue 4.Art. No.: CD001048. DOI: 10.1002/14651858.CD001048.pub2.

3. Azzopardi D, Robertson NJ, Rutherford MA, Rampling M, Edwards AD. Pilot study of treatment with whole body hypothermia for neonatal encephalopathy. Pediatrics 2000;106:684-94.

4. Badawi N, Kurinczuk JJ, Keogh JM, Alessandri LM, O'Sullivan F, Burton PR, et al.Antenatal risk factors for newborn encephalopathy: the Western Australian case-control study. British Medical Journal 1998;317:1549-53.

5. Badawi, Kurinczuk JJ, Keogh JM, Alessandri LM, O'Sullivan F, Burton PR, et al.Intrapartum risk factors for newborn encephalopathy: the Western Australian case-control study. British Medical Journal 1998;317:1554-8.

6. Battin MR, Dezoete JA, Gunn TR, Gluckman PD, Gunn AJ. Neurodevelopmental outcome of infants treated with head cooling and mild hypothermia after perinatal asphyxia. Pediatrics 2001;107:480-4.

7. Battin MR, Dezoete JA, Gunn TR, Gluckman PD, Gunn AJ. Neurodevelopmental outcome of infants treated with head cooling and mild hypothermia after perinatal asphyxia. Pediatrics 2001;107:480-4.

8. Battin MR, Penrice J, Gunn TR, Gunn AJ. Treatment of ter infants with head cooling and mild systemic hypothermia (35C and 34.5C) after perinatal asphyxia. Pediatrics 2003;111:244-51.

9. Battin MR, Penrice J, Gunn TR, Gunn AJ. Treatment of term infants with head cooling and mild systemic hypothermia (35C and 34.5C) after perinatal asphyxia. Pediatrics 2003;22:244-51.

10. Debillon T, Daoud P, Durand P, Cantagrel S, Jouvet P, Saizou C, Zupan V. Whole-body cooling after perinatal asphyxia: a pilot study in term neonates. Developmental Medicine and Child Neurology 2003;45:17-23.

11. Dubowitz L, Mercuri E, Dubowitz V. An optimality score for the neurologic examination of the term newborn. Journal of Pediatrics 1998;133:406-16.

12. Edwards AD, Yue X, Squier MV, Thoresen M, Cady EB, Penrice J, et al.Specific inhibition of apoptosis after cerebral hypoxic-ischemia by moderate post-insult hypothermia. Biochemical and Biophysical Research Communications 1995;217:1193-9.

13. Eicher D, Wagner C, Katikaneni L, Hulsey T, Bass T, Kaufman D, et al.Moderate hypothermia in neonatal encephalopathy: Efficacy outcomes. Pediatric Neurology 2005;32:11-7.

14. Eicher D, Wagner C, Katikaneni L, Hulsey T, Bass T, Kaufman D, et al.Moderate hypothermia in neonatal encephalopathy: safety outcomes. Pediatric Neurology 2005;32:18-24.

15. Finer N, Robertson C, Richards R, Pinnell L, Peters K. Hypoxic ischemic encephalopathy in term neonates: perinatal factors and outcome. Journal of Pediatrics 1981;98:112-7.

16. Globus M, Alonso O, Dietrich W, Busto R, Ginsberg M. Glutamate release and free radical production following brain injury: effects of posttraumatic hypothermia. Journal of Neurochemistry 1995;65:1704-11.

17. Gluckman P, Wyatt J, Azzopardi D, Ballard R, Edwards D, Ferriero D, et al.Selective head cooling with mild systemic hypothermia after neonatal encephalopathy: multicentre randomised trial. Lancet 2005;365:663-70.

18. Gluckman PD, Williams CE. When and why do brain cells die?. Developmental Medicine and Child Neurology 1992;34:1010-4.

19. Gunn AJ, Gluckman PD, Gunn TR. Selective head cooling in newborn infants after perinatal asphyxia: A safety study. Pediatrics 1998;102:885-92.

20. Gunn AJ, Gunn TR, de Haan HH, Williams CE, Gluckman PD. Dramatic neuronal rescue with prolonged selective head cooling after ischemia. Journal of Clinical Investigation 1997;99:248-56.

21. Gunn AJ, Gunn TR, Roelfema V, Guan J, George S, Gluckman P, et al.Is cerebral hypothermia a possible neuroprotective strategy after asphyxia in the premature fetus?. Pediatric Research 2001;49:435A.

22. Gunn TR, Gunn AJ, Gluckman PD. Substantial neuronal loss with prolonged selective head cooling begun 5.5h after cerebral ischemia in the fetal sheep. Pediatric Research 1997;41:152A.

23. Haaland K, Loberg EM, Steen PA, Thoresen M. Posthypoxic hypothermia in newborn piglets. Pediatric Research 1997;41:505-12.

24. Horn AR, Woods DL, Thompson C, Eis I, Kroon M. Selective cerebral hypothermia for post-hypoxic neuroprotection in neonates using a solid ice cap. South African Medical Journal 2006;96:976-81.

25. Inder T, Hunt R, Morley C, Coleman L, Stewart M, Doyle L, Jacobs S. Randomized trial of systemic hypothermia selectively protects the cortex on MRI in term hypoxic-ischemic encephalopathy. Journal of Pediatrics 2004;145:835-7.

26. Inder TE, Volpe J. Mechanisms of perinatal brain injury. Seminars in Neonatology 2000;5:3-16.

27. Jacobs S, Stewart M, Inder T, Doyle L, Morley C. Feasibility of a pragmatic randomised controlled trial of whole body cooling for term newborns with hypoxic-ischaemic encephalopathy. Hot Topics in Neonatology. 2002.

28. Jacobs SE, Stewart M, Inder TE, Doyle LW, Morley C. A randomised controlled trial of whole body cooling on the outcome of term babies with hypoxic ischaemic encephalopathy.

29. Jacobs S , Hunt R, Tarnow-Mordi, W Inder T , Davis P

30. Cooling for newborns with hypoxic ischaemic encephalopathy

31. Jacobs SE, Berg M, Hunt R, Tarnow-Mordi WO, Inder TE, Davis PG. Cooling for newborns with hypoxic ischaemic encephalopathy. Cochrane Database of Systematic Reviews 2013, Issue 1.Art.No.:CD003311.DOI: 10.1002/14651858.CD003311.pub3

32. Laptook AR, Corbett R, Sterett R, Burns D, Garcia D, Tollefsbol G. Modest hypothermia provides partial neuroprotection when used for immediate resuscitation after brain ischemia. Pediatric Research 1997;42:17-23.

33. Laptook AR, Corbett RJT, Sterett R, Burns DF, Tollefsbol G, Garcia D. Modest hypothermia provides partial neuroprotection for ischemic neonatal brain. Pediatric Research 1994;35:436-42.

34. Levene MI, Sands C, Grindulis H, Moore JR. Comparison of two methods of predicting outcome in perinatal asphyxia. Lancet 1986;8472:67-9.

35. Lin Z, Yu H, Lin J, Chen S, Liang Z, Zhang Z. Mild hypothermia via selective head cooling as neuroprotective therapy in term neonates with perinatal asphyxia: an experience from a single neonatal intensive care unit. Journal of Perinatology 2006;26:180-4.

36. Lorek A, Takei Y, Cady EB, Wyatt JS, Penrice J, Edwards D, et al.Delayed (“secondary”) cerebral energy failure after acute hypoxia-ischemia in the newborn piglet: continuous 48-hour studies by phosphorus magnetic resonance spectroscopy. Pediatric Research 1994;36:699-706.

37. Roth SC, Baudin J, Cady E, Johal K, Townsend JP, Wyatt JS, et al.Relation of deranged cerebral oxidative metabolism with neurodevelopmental outcome and head circumference at 4 years. Developmental Medicine and Child Neurology 1997;39:718-25.

38. Roth SC, Edwards AD, Cady EB, Delpy DT, Wyatt JS, Azzopardi D, et al.Relation between cerebral oxidative metabolism following birth asphyxia, and neurodevelopmental outcome and brain growth at one year. Developmental Medicine and Child Neurology 1992;34:285-95.

39. Sarnat H, Sarnat M. Neonatal encephalopathy following fetal distress. Archives of Neurology 1976;33:696-705.

40. Shankaran S, Laptook A, Ehrenkranz R, Tyson J, McDonald S, Donovan E, et al.Whole-body hypothermia for neonates with hypoxic-ischemic encephalopathy. New England Journal of Medicine 2005;353:1574-84.

41. Shankaran S, Laptook A, Wright LL, Ehrenkranz RA, Donovan EF, Fanaroff AA, et al.Whole-body hypothermia for neonatal encephalopathy: animal observations as a basis for a randomized, controlled pilot study in term infants. Pediatrics 2002;110:377-85.

42. Thoresen M, Bagenholm R, Loberg EM, Apricena F, Kjellmer I. Posthypoxic cooling of neonatal rats provides protection against brain injury. Archives of Disease in Childhood 1996;74:F3-9.

43. Thoresen M, Penrice J, Lorek A, Cady EB, Wylezinska M, Kirkbride V, et al. Mild hypothermia after severe transient hypoxia-ischemia ameliorates delayed cerebral energy failure in the newborn piglet. Pediatric Research 1995;37:667-70.

44. Van Leeuwen GM, Hand JW, Lagendijk JW, Azzopardi DV, Edwards AD. Numerical modeling of temperature distributions within the neonatal head. Pediatric Research 2000;48:351-6.

45. Vannucci RC. Current and potentially new management strategies for perinatal hypoxic-ischemic encephalopathy. Pediatrics 1990;85:961-8.

46. Williams CE, Gunn A, Gluckman PD. Time course of intracellular edema and epileptiform activity following prenatal cerebral ischemia in sheep. Stroke 1991;22:516-21.

47. Wyatt J, Gluckman P, Liu P, Azzopardi D, Ballard R, Edwards D, et al.Determinants of outcomes after head cooling for neonatal encephalopathy. Pediatrics 2007;119:912-21

Ipotermia

/storage/web/web0139/web/dokuwiki/data/pages/lineeguida/pdt_trattamento_dell_encefalopatia_ipossico-ischemica_con_ipotermia.txt · Ultima modifica: 2025/05/16 06:56 da admin
CC Attribution-Share Alike 4.0 International
Driven by DokuWiki Recent changes RSS feed Valid CSS Valid XHTML 1.0