====== Utilizzo dell'ossido nitrico per via inalatoria nei neonati ======
**Redazione: Dr. R. Bellù, Dr.ssa M. Condò**
**Data: 27/3/2013**
**//La presente linea guida è una sintesi ed un adattamento delle raccomandazioni della Canadian Paediatric Society (A. Peliowski; Canadian Paediatric Society, Paediatr Child Health 2012;17:95-7) alla quale si rimanda per il testo integrale. Viene anche incluso il precedente CAT prodotto sullo stesso argomento.// **
{{tag>"Ossido nitrico" iNO "Ipertensione polmonare" "Ernia Diaframmatica" Ipossemia "Ipossemia refrattaria" Metaemoglobinemia}}
===== Introduzione =====
L'ossido nitrico (NO) svolge un ruolo importante nella regolazione del tono vascolare muscolare [1]. La somministrazione per via inalatoria di NO (iNO) è emersa come una nuova forma di trattamento per neonati con insufficienza respiratoria ipossica associata a persistente alta pressione vascolare polmonare e conseguente shunt destro- sinistro attraverso il forame ovale, il dotto arterioso ed i vasi intrapolmonari, definita **[[ipertensione_polmonare_nel_neonato|ipertensione polmonare persistente del neonato (PPHN)]]** [2] - [4]. Recenti studi hanno anche esaminato il ruolo dell'iNO nei neonati pretermine. Lo scopo della linea guida è quello di riassumere le informazioni disponibili basate sulle evidenze sull'uso di iNO per gestire l'ipossiemia grave neonato.
NO è generato nel endotelio polmonare dalla L-arginina dall'attività enzimatica di NO sintasi [5]. NO diffonde nelle cellule muscolari vascolari e attiva l'enzima guanilato ciclasi, con conseguente aumento della produzione di guanosina monofosfato ciclico, vasodilatazione polmonare e miglioramento del rapporto ventilazione / perfusione [6]. L' iNO, come vasodilatatore polmonare selettivo per neonati a termine con ipossiemica insufficienza respiratoria e PPHN, è stato introdotto nel 1992. Diversi gruppi di ricerca hanno dimostrato che iNO migliora l'ossigenazione senza tossicità significativa o effetti sulla circolazione sistemica. Successivamente, numerosi trial clinici randomizzati mono- e multicentrici di neonati late preterm e a termine con grave ipossiemia hanno evidenziato che iNO migliora l'ossigenazione, riducendo la mortalità e la necessità di ossigenazione extracorporea (ECMO) [3] [4] .
La revisione sistematica di studi randomizzati sull'iNO pubblicata dalla Cochrane Collaboration [7] fornisce la dimostrazione che iNO a dosi di 10 ppm a 80 ppm migliora in modo significativo l'ossigenazione, valutata mediante l'indice di ossigenazione (OI = FiO2x pressione delle vie aeree media x 100/PaO2), rispetto al placebo o alle cure standard (differenza media OI 45.4 [95% CI 34.6-56,3]) e diminuisce anche l'incidenza di morte o necessità di ECMO nei neonati con PPHN (RR 0,68, 95% CI 0,59-0,79]) (7). Questa differenza è dovuta principalmente ad una riduzione della necessità di ECMO (RR 0,63 [95% CI 0,54-0,75]) senza un effetto sulla mortalità (RR 0,91 [95% CI 0,60-1,37]) [7]. iNO non ha ridotto l'incidenza di morte nei neonati con ernia diaframmatica congenita (RR 1,09 [95% CI 0,95-1,26]). L'inizio precoce di iNO a OI inferiore (15-25) migliora l'ossigenazione senza diminuire l'incidenza di morte o necessità di ECMO, rispetto all'inizio ad OI> 25 [8]. iNO non ha alcun impatto negativo sugli esiti di sviluppo neurologico (RR 0,97 [95% CI 0,66-1,44]), tuttavia, risultati a lungo termine non sono stati studiati [7] [9] - [11].
===== Chi deve essere trattato con iNO? =====
L'evidenza attuale supporta l'uso di iNO per i neonati di età gestazionale ≥ 35 settimane alla nascita con insufficienza respiratoria ipossiemica che non risponde ad un'adeguata gestione respiratoria.
Per neonati con malattia polmonare, il trattamento include l'ottimizzazione del volume corrente e delle pressioni e l'uso di manovre di reclutamento polmonare come il surfattante e la ventilazione ad alta frequenza ventilazione oscillatoria (HFO).
Tutti i neonati candidati per la terapia con iNO devono essere sottoposto a valutazione ecocardiografica per escludere cardiopatie congenite cianogene e per valutare l'ipertensione polmonare e la funzione cardiaca.
**iNO è generalmente iniziato in neonati con OI> 20-25**, o quando la PaO2 rimane inferiore a 100 mmHg nonostante una ventilazione ottimale con ossigeno al 100% [3] [4] [7] [8].
===== Utilizzo di iNO nei neonati prematuri =====
L'uso di iNO nei neonati prematuri molto malati età gestazionale <35 settimane con PPHN è stato dapprima descritto in case report [12], poi è stato valutato in studi in aperto seguiti da ampi studi multicentrici [13] [14]. Quattordici studi clinici randomizzati sono stati analizzati nella revisione Cochrane Collaboration [15]. I trial di trattamento rescue precoce, entro i primi uno o due giorni dopo la nascita in neonati con malattia respiratoria grave (in base alle esigenze di alta ossigeno per via inalatoria e alta pressione delle vie aeree media), non hanno mostrato alcun effetto sulla riduzione della mortalità o displasia broncopolmonare (BPD) (RR 0,94 [ 95% CI 0,87-1,01]) [15]. L'uso routinario di iNO nei neonati intubati di peso = 1000 g, che erano meno gravi, ha mostrato una riduzione modesta dell'esito combinato di morte o BPD in due studi (RR 0,91 [95% CI ,84-,99]) [15]. Vi era un trend per un aumentato del rischio di grave emorragia intraventricolare o leucomalacia periventricolare nei trattati neonati prematuri con malattia grave trattati con iNO(RR 1,16 [95% CI 0,93-1,44]), ma non quando iNO è stato utilizzato come trattamento di routine per i neonati intubati di peso> 1000 g (RR 0,70 [95% CI 0,53-0,91]) [15].
A causa di prove contrastanti, vi è incertezza sull'impatto dell'iNO sugli esiti a lungo termine per i neonati prematuri. L'uso routinario di iNO nei bambini moderatamente malati di peso> 1000 g diminuisce il rischio di paralisi cerebrale [16]. Un report non incluso nella revisione Cochrane ha evidenziato un significativo miglioramento degli esiti dello sviluppo neurologico a due anni di età per i bambini moderatamente malati (RR 0,53 [95% CI ,33-0,87]) [17]. In un piccolo studio, i neonati prematuri con una storia di oligoidramnios secondaria alla rottura prolungata delle membrane e trattati con iNO, hanno una minore incidenza di morte e BPD [18].
Nel complesso, iNO non sembra essere efficace come trattamento rescue o come trattamento di routine per i neonati prematuri che necessitano di ventilazione assistita. Può essere utile per un piccolo numero di neonati in condizioni critiche in specifiche situazioni cliniche, quali insufficienza respiratoria associata a oligoidramnios.
===== Modalità di somministrazione di iNO =====
La terapia con iNO deve essere praticata da medici esperti in centri unità di terapia intensiva neonatale (TIN) con modalità avanzate di supporto ventilatorio e multispecialistici. L'iNO può essere essere somministrato anche durante il trasporto al centro di terapia intensiva neonatale. Attualmente l'iNO non può essere utilizzato durante il trasporto con eliambulanza, a causa dell'impossibilità di smaltire in modo certificato i gas prodotti (NO e NO2) (Comunicazione Responsabile Elisoccorso Niguarda, Milano, marzo 2013)
La terapia con iNO è molto costosa e deve essere praticata solo quando altre forme di terapia hanno fallito.
===== Dose =====
iNO ha una breve emivita (da 2 a 6 sec.) ed è stato usato nei neonati a dosi da 1 ppm a 80 ppm, che vengono poi regolate per ottenere l'effetto desiderato. Dosaggi superiori a 40 ppm possono aumentare la tossicità senza benefici aggiuntivi. La dose iniziale raccomandata per i neonati a termine è di 20 ppm [3] [7] [8]. La risposta attesa è rapida, con un aumento della PaO2 = 20 mmHg in meno di 30 min [3] [7] [8]. Se non vi è alcuna risposta, la dose iNO può essere aumentata fino a 40 ppm [3].
La dose utilizzata in studi condotti su neonati prematuri è di 10 ppm ed è stata aumentata fino a 20 ppm nei non-responder [14] [15]. La concentrazione di NO2nella miscela inspirata deve essere mantenuta al livello più basso possibile (inferiore a 0,5 ppm).
===== Svezzamento =====
Se l'ossigenazione è migliorata e dopo un periodo di stabilità di 4-6 h, durante il quale la FiO2viene ridotta al 60%-80% o l'OI scende ad un valore ≤ 10 (riduzione secondo schemi usuali di ventilazione di FiO2e/o MAP), la dose di iNO dovrebbe essere ridotta.
* diminuire, dopo 4-6 ore di stabilità, la dose del 50% ogni 6 ore, a condizione che si possa mantenere l'OI ≤ 10.
* una volta che è stata raggiunta una dose di 5 ppm, la somministrazione deve essere ridotta in modo più graduale, (1 ppm ogni 4 ore), e interrotta a 1 ppm se il bambino rimane ben ossigenato con FiO2<60% e PaO2 costantemente> 50 mmHg [3] [7].
Una brusca interruzione dell' iNO può essere seguita da una grave ipossiemia secondaria alla down-regulation della produzione di NO endogeno e deve essere evitata [19]. Se si verifica un deterioramento durante lo svezzamento o dopo che il trattamento è stato interrotto, la dose deve essere aumentata al livello precedente (oppure l'iNO deve essere riavviato se precedentemente sospeso). Una volta che il bambino è migliorato, lo svezzamento dovrebbe essere più lento, (in un periodo di 24-48 h).
===== Durata di utilizzo =====
La durata media della terapia negli studi è stata di 48-96 ore, e la maggior parte degli studi randomizzati hanno dimostrato che il 90% dei bambini trattati terminavano la terapia entro una settimana dall'inizio [3] [4] [7]. I bambini che non possono essere svezzati da iNO dopo sette giorni, devono essere attentamente valutati per altre forme di patologia polmonare e malattie cardiache. Non è noto quanto sia il tempo massimo considerato sicuro di terapia.
===== L'iNO è tossico? =====
È importante prendere in considerazione la potenziale tossicità dell'iNO quando si inizia la terapia. Le preoccupazioni principali riguardano la produzione di NO2e di metaemoglobina, diminuzione dell'aggregazione piastrinica, aumento del rischio di sanguinamento e disfunzione del surfattante. Non sono stati riportati effetti collaterali gravi di iNO, e al dosaggio iniziale di 20 ppm, e fino a 40 ppm, la tossicità è minima [2] - [4] [7] - [11].
===== Produzione di NO2 =====
Uno dei problemi con l'uso di iNO è la reazione chimica che converte NO in NO2ad alte concentrazioni di ossigeno nel circuito del ventilatore e nelle vie respiratorie. NO2è citotossica e può causare danno polmonare a concentrazioni > 5 ppm. Negli studi clinici il livello di picco di NO2era 0.8 ± 1.2 ppm; non si sono verificate sospensioni di terapia a causa di tossicità [3]. iNO a dosi <80 ppm non è associato a significativi livelli di NO2.
===== Metaemoglobina =====
NO viene assorbito nel sangue dove si lega allo ione della proteina eme, producendo successivamente nitrosil-emoglobina, che viene ossidata in metaemoglobina con il rilascio di nitrati [20]. I livelli di metaemoglobina devono essere misurati frequentemente e mantenute <2,5%. Con dosi standard di iNO, la metaemoglobinemia è infrequente. Nello studio NiNOS, il livello di picco di metaemoglobina è stato del 2,4% ± 1,85% [3]. I bambini prematuri sono a più alto rischio di tossicità da metaemoglobina a causa di livelli ridotti di metaemoglobina reduttasi, ma a dosi di iNO <20 ppm i livelli di metaemoglobina non erano elevati [13] [14].
===== Prevenzione e terapia degli effetti tossici =====
- Misura in continuo di NO e NO2 nei gas inspirati
- Dosaggio metaemoglobinemia basale e ogni 6-8 ore nelle prime 24 ore di terapia; quindi 2 volte al giorno
- Monitoraggio ambientale (con la stessa apparecchiatura) una tantum
==== Limiti di sicurezza ====
* massimo valore consentito N02 = 3-5 ppm
* massimo valore consentito MetHb = 4 - 5 %
* nell’ambiente di lavoro: NO 25 ppm, N02 5 ppm
==== Terapia della metaemoglobinemma ====
* metHb> 10% dà cianosi, > 25% dà sintomi da ipossia
* se metHb fra 5-10% dimezzare la somministrazione di NO finchè non è < 5%; se metHb>10% sospendere la somministarzione di NO
* blu di metilene (fl. 100 mg/10 ml): 1 mg/Kg e.v.
* acido ascorbico (fl. 1000 mg/5 ml): 500-1000 mg/die
* riboflavina 20-60 mg/die
Nel caso di comparsa ripetuta di significativa metaemoglobinemia nel corso di trattamento con NO misurare i livelli di G-6PD e/o di metaemoglobina reduttasi.
===== Riassunto =====
L'utilizzo di iNO nel neonato a termine con grave insufficienza respiratoria ipossica migliora l'ossigenazione e riduce l'esito combinato di morte o necessità di ECMO, principalmente riducendo l'uso di ECMO. L'uso di iNO non è efficace per la maggior parte dei neonati con ernia diaframmatica congenita. Il suo ruolo nella gestione del neonato pretermine deve ancora essere stabilito. L'utilizzo di iNO è sicuro quando somministrato in TIN in condizioni rigorosamente definite e sotto stretto monitoraggio. La dose iniziale nei neonati a termine è di 20 ppm, con riduzione graduale della dose successivo miglioramento di ossigenazione. Alle dosi raccomandate, iNO è associato a tossicità minima.
===== Bibliografia =====
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